I Volti Nuovi del Gruppo, Alessandro Covi: “Sono un corridore completo, preferisco correre con la pioggia”

Alessandro Covi è il primo protagonista questa settimana della nostra rubrica I Volti Nuovi del Gruppo. Il classe ’98 è passato ufficialmente alla Uae Team Emirates quest’inverno, compiendo il proprio salto ufficiale tra i professionisti dopo aver ottenuto diversi risultati importanti tra i dilettanti. La formazione emiratina ha evidentemente tenuto sott’occhio il giovane talento, che aveva corso qualche mese come stagista nel 2018, anno in cui aveva conquistato un successo di tappa al Tour de l’Avenir. Passato al Team Colpack, il piemontese ha colto un ottimo quarto posto nella classifica generale del Giro d’Italia Under 23 e un dodicesimo nel Giro delle Fiandre di categoria, a dimostrazione della capacità di fare risultato su più terreni. La redazione di SpazioCiclismo lo ha intervistato in esclusiva.

Come ti sei avvicinato al ciclismo?

È successo quando avevo sei anni, ho provato parecchi sport ma il ciclismo era quello che mi attraeva di più. C’è da dire che la mia famiglia ha il ciclismo nel sangue, non ci ho messo molto a decidere che sport fare.

Descriviti ai nostri lettori. Che tipo di corridore sei?

Mi definisco un corridore completo, scarso in tutto. Mi piacciono gli strappi e le volate a gruppi ristretti. Anche se in questi ultimi anni sono andato bene soprattutto nelle corse a tappe.

Com’è stato il tuo primo impatto con il mondo del professionismo? Cosa ti ha colpito in questi primi mesi da pro’?

Sto vivendo un sogno ad occhi aperti. Vedere tanti campioni di fianco a me in ritiro o in allenamento è qualcosa di davvero stratosferico.

Qual è il tuo programma delle corse?

Partirò in Arabia a inizio febbraio, dopo di che andrò in Spagna per una corsa a tappe. Qualche gara in Belgio, poi finalmente Italia con Strade Bianche, Settimana Internazionale Coppi & Bartali, Giro di Sicilia e Tour of The alps

Quali obiettivi ti poni per il 2020?

Il mio sogno è centrare la vittoria nei professionisti, so che non è facile ma ce la metterò tutta. Prima penserò agli obiettivi di squadra, poi se ci sarà modo inizierò a curare anche i miei obiettivi personali.

Qual è stato il momento migliore della tua carriera finora? E il peggiore?

Penso che il momento migliore della mia carriera finora sia stato nel 2018, con la vittoria di tappa al Tour de l’Avenir. In quel momento mi sono sentito al settimo cielo. Per fortuna per ora non credo di aver avuto momenti davvero brutti.

Durante il Giro d’Italia Under 23 dell’anno scorso hai dichiarato che c’era troppa differenza tra i colombiani e il tuo livello in salita. Pensi di poter colmare il gap da professionista? O ti concentrerai su altre qualità?

Sì, il gap tra me e il colombiani era davvero tanto quest’anno al Giro d’Italia Under 23. Spero nel professionismo di riuscire a colmarlo, vorrebbe dire andare veramente forte in salita. Mi piacerebbe mantenere e migliorare le mie caratteristiche. Per ora in salita me la cavo, ma non sono uno scalatore.

Quali sono le tue corse preferite?

Di solito preferisco le gare con un percorso nervoso, ricco di sali e scendi. Meglio ancora se con la pioggia.

Hai legato con qualcuno in particolare in squadra? Qualcuno ti ha dato un consiglio che ti è rimasto impresso?

Ho legato molto con i ragazzi italiani del team, soprattutto Marco Marcato che è stato il mio compagno di stanza. Di consigli me ne sono stati dati parecchi, non solo dai compagni ma anche dai membri dello staff. Mi è rimasta impressa particolarmente una chiacchierata con Giannetti in un ritiro pre stagione.

Ti ha aiutato nel tuo processo di ambientamento aver scelto un team con molti corridori italiani?

Secondo me aver scelto un team con molti corridori e membri dello staff italiani è stata una bella mossa, se vincente si vedrà.

Chi era il tuo idolo quando hai iniziato a seguire il ciclismo? Hai un corridore di riferimento in gruppo?

Il mio idolo quando ho iniziato a correre è stato Damiano Cunego, mi piaceva il suo modo di correre. Come riferimento in gruppo avrò sicuramente i miei compagni più esperti.

Lancia un messaggio ai lettori di SpazioCiclismo.

Ciao a tutti, spero di vedervi sulle strade italiane a farmi il tifo. Io cercherò di ricambiarvi dando il massimo, e spero di regalarvi qualche emozione.

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